L’ARTE del Mosaico, ovvero, l’originale lavoro musivo fatto con piccole tessere di smalto, vetro o di pietre di vario colore commesse con stucco. Fu iniziata dagli antichi Egizi, si sviluppò a Roma dal I secolo a.c. ed ebbe grande splendore durante il Rinascimento. In tale epoca Firenze ebbe una propria scuola del Mosaico, riconosciuta e appoggiata dai Medici, affezionati a quest’arte.
La città di Leonardo e Michelangelo rinnovò completamente il Mosaico: non più commettitura di piccole tessere di vario genere e colore per rappresentare disegni e figure, ma assemblaggi di Pietra Dura naturale formata da elementi sagomati secondo un preciso disegno: in base a colori e venature impressi dalla natura, formando una composizione pittorica piana.
Nasce così il Mosaico Fiorentino o Pittura di Pietra.
Gli splendidi e affascinanti risultati sono oggi visibili presso i più importanti musei d’Arte del mondo, con una parentesi sull’Opificio delle Pietre Dure a Firenze. Quest’Arte sofferta e difficile, caratteristica della Firenze Medicea, ha poi conosciuto un lungo periodo di abbandono tanto che ben pochi hanno avuto il coraggio e la costanza, unitamente alle necessarie doti artistiche, di continuarla.
Fra questi c’è sicuramente Mauro Tacconi, figlio del noto Maestro Marco Tacconi.
Mauro, nato a Grassina alle porte di Firenze, avendo avuto da sempre una gran passione per il disegno e la pittura, ha il suo iniziale approccio con il mosaico già nella prima infanzia. Infatti, trascorre tantissimo tempo nella Bottega di suo padre, dove ci lavora anche il fratello maggiore Marzio e lo zio Enzo. Appassionato da questa complessa e fascinosa Arte, nel 1982 inizia a lavorare definitivamente in quello studio, dove ancora oggi ci lavora e ne conserva l’immagine. Per un lungo periodo apprende e sperimenta le diverse tecniche che permettono di completare un’opera, ognuna di estrema difficoltà. Tutto questo grazie alla rigidità dell’insegnamento e soprattutto alla professionalità della Bottega con a capo un grande Maestro. Nell’arco degli anni realizza magnifici lavori ed espone in prestigiose gallerie e musei nazionali ed internazionali, incontrando un grande successo.
La materia da lavorare è solo e sempre la pietra, dura e semidura, preziosa e non, con strumenti di lavoro ancora rudimentali, ma insostituibili tecnologicamente alla sensibilità e alla perfezione nel levigarla. Dal disegno in carta della grandezza dell’opera sono ritagliati i modelli, scomponendo tutti i minimi elementi per poi, a sua volta, cercare in quel campionario di pietre il colore e la sfumatura più adeguata. Avendo i modelli incollati sulle rispettive pietre, avviene la tagliatura: un archetto di legno, un semplice filo di ferro e dello smeriglio sono la macchina perfetta per realizzare il miglior taglio.
Con i pezzi tagliati inizia la commettitura e l’intarsio fra l’uno e l’altro pezzo, fino ad arrivare al commesso perfetto, parte del lavoro che differenzia il valore fra un mosaico e l’altro. Dopo le varie fasi, avviene la lucidatura. Con questo procedimento si possono realizzare lavori di grande valore e varietà: quadri, piani di tavoli, commissione di lavori personalizzati e gioielli. Riconoscendo che non si tratta di un semplice artigianato, si può rilevare di quale Arte mirabile si parli, un’Arte che, stranamente, rischia di scomparire. |